Gli sviluppatori che realizzano i comandi per le loro applicazioni che servono a pilotare le risposte di Alexa, l’assistente digitale di Amazon utilizzata nei telefoni e negli smart speaker oltre che nelle smart tv, adesso dovranno cominciare a preoccuparsi anche di quale emozione far trasparire nel tono di voce delle risposte di Alexa.
Questo perché Amazon sta implementando – ci vorrà ancora un po’ di tempo ma i lavori sono cominciati – una componente “emotiva” nel tono di voce di Alexa quando risponde a una domanda. Emozioni semplici: fastidio o eccitazione, coinvolgimento o fastidio. Ma sempre emozioni. Se ad esempio si chiederà ad Alexa il risultato della partita della nostra squadra, a seconda di come è andata il tono sarà gioioso oppure triste o deluso.
I nuovi strumenti software annunciati da Amazon per dare “personalità” ad Alexa ovviamente non fanno miracoli. Ma aggiungono uno strato ulteriore di credibilità all’assistente digitale che finora è stata sempre più brava a capire e rispondere a tono alle domande degli utenti (sulla base di informazioni preprogrammate) ma che ha un tono di voce freddo e distaccato. Tra poco, non più.
Amazon ha dichiarato di aver cominciato a lavorare alla funzionalità “emozioni nella voce” a partire dal feedback degli utenti, che hanno visto aumentare del 30% la loro soddisfazione quando hanno sentito nella voce di Alexa l’espressione di emozioni coerenti con il contesto delle domande.